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Un Ospite Inatteso nel Porto: Il Granchio Blu Arriva a Torre del Greco ?

  • info2312819
  • 20 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 22 giu


Un ritrovamento nelle acque di Torre del Greco ha recentemente attirato l'attenzione sulla fauna marina locale, introducendo "forse" un nuovo protagonista: il Granchio Blu (Callinectes sapidus). Non si tratta di una specie locale, ma di un crostaceo originario delle coste atlantiche del continente americano.

Circa due settimane fa, un esemplare maschio adulto di Granchio Blu è stato rinvenuto all'interno di un attrezzo da pesca nei pressi del porto della città. L'esemplare, del peso di 169  grammi, è ora conservato nei laboratori della AN Technology, che ha effettuato i rilievi morfometrici.

Questo evento solleva interrogativi sulla possibile presenza di questa specie aliena nelle acque antistanti Torre del Greco, un fenomeno già osservato in altre aree.


Chi è il Granchio Blu?

Per comprendere le implicazioni del ritrovamento, è utile conoscere meglio questo crostaceo. Il Granchio Blu, il cui nome tecnico è Callinectes sapidus, è una specie aliena per il Mar Mediterraneo. Il suo habitat naturale sono le coste atlantiche del continente americano, con un'area di diffusione che si estende dalla Nuova Scozia fino all'Argentina. Si tratta di una specie molto versatile, capace di vivere in un ampio intervallo di temperature, tra i 3 e i 35 gradi, e di trovarsi a suo agio sia nelle acque dolci dei fiumi che in quelle salmastre delle paludi. La sua dieta è onnivora, il che significa che si nutre di tutto ciò che trova , inclusi vongole, cozze, altri crostacei e pesci, in particolare gli avannotti, cioè i pesci appena nati. A queste caratteristiche si aggiunge una notevole capacità riproduttiva: le femmine, infatti, possono arrivare a deporre fino a 2 milioni di uova all'anno, favorendone una rapida diffusione

Foto del Granchio blu ritrovato
Foto del Granchio blu ritrovato

Cosa Comporta Questo Ritrovamento?

La presenza del Granchio Blu nelle acque italiane è un esempio di come l'introduzione di specie non autoctone, spesso legata ad attività umane, possa influenzare gli ecosistemi marini. La sua voracità e capacità riproduttiva lo rendono un potenziale competitore per le specie locali, con possibili conseguenze per l'equilibrio ecologico e le attività di pesca.

Tuttavia, è ancora presto per trarre conclusioni definitive. Come sottolinea l'analisi iniziale, il ritrovamento potrebbe riguardare un esemplare singolo e isolato, oppure essere un primo indicatore di una possibile futura colonizzazione.

Al momento, la domanda principale – come questo granchio sia arrivato a Torre del Greco – rimane senza una risposta certa. Per questo motivo, il passo successivo suggerito è quello di approfondire gli studi e monitorare le acque per raccogliere maggiori informazioni. Solo attraverso un'analisi più dettagliata sarà possibile determinare se esiste un rischio concreto e definire le migliori strategie per gestire la situazione.

 


 
 
 

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